LE BUGIE SUL KAMUT




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IL KAMUT …UN MITO DA SFATARE 

“KAMUT” NON E' IL NOME DI UN GRANO,
MA IL MARCHIO COMMERCIALE (come “Mulino Bianco” o “McDonald’s”) CHE LA SOCIETA' KAMUT INTERNATIONAL ITD(K.Int.) HA POSTO SU UNA VARIETA' DI FRUMENTO REGISTRATA N EGLI STATI UNITI CON LA SIGLA QK-77, 
COLTIVATA E VENDUTA IN REGIME DI MONOPOLIO E FAMOSO IN TUTTO IL MONDO GRAZIE AD UN'OPERAZIONE DI MARKETING SENZA PRECEDENTI.
C’è chi chiama questa varietà il “grano del faraone” perché si racconta che i suoi semi sono stati ritrovati intorno alla metà del secolo scorso in una tomba egizia ed inviati nel Montana, dove dopo migliaia di anni sono stati “risvegliati” e moltiplicati.
-IL FRUMENTO PRODOTTO E VENDUTO CON IL MARCHIO KAMUT E' COLTIVATO NEGLI STATI UNITI 
(Montana) e nel Canada (Alberta e Saskatchewan), sotto lo stretto controllo della famiglia Quinn, proprietaria della società K.Int.;
IN ITALIA E' IMPORTATO SOLO DA AZIENDE AUTORIZZATE E PUO' ESSERE MACINATO SOLO DA MULINI AUTORIZZATI. 
Tutti i prodotti che portano il marchio sono preparati e venduti sotto licenza della K.Int e sotto il controllo della Kamut Enterprises of Europe. 
Il marketing decisamente efficace che è alla base del successo del Kamut ha fatto leva su tre aspetti: la suggestiva leggenda del suo ritrovamento, l’attribuzione di eccezionali qualità nutrizionali ed una presunta compatibilità per gli intolleranti al glutine. Parliamone.
- IL FRUMENTO ORIENTALE O GRANO GROSSO O KHORASAN- LO CHIAMIAMO CON IL SUO NOME TRAMANDATO, COMUNE E "PUBBLICO", MENTRE KAMUT E' UN NOME DI FANTASIA REGISTRATO- E' UNA SPECIE (Triticum turgidum subsp. turanicum) appartenente allo stesso gruppo genetico del frumento duro: presenta un culmo (fusto) alto anche 180 cm; ha la cariosside (chicco) nuda e molto lunga, più di quella di qualunque altro frumento; è originario della fascia compresa tra l’Anatolia e l’Altopiano iranico
(KHORASAN E' IL NOME DI UNA REGIONE DELL'IRAN); nel corso dei secoli si è diffuso sulle sponde del Mediterraneo orientale, dove in aziende di piccola scala è sopravissuto all’espansione del frumento duro e tenero.
-L’INVENZIONE COMMERCIALE DEL RITROVAMENTO. 
Dunque, per trovare il Khorasan in Egitto non era (e non è) davvero necessario scomodare le tombe dei faraoni; senza contare che un tipo di Khorasan era (e, marginalmente ancora è)
COLTIVATO ANCHE TRA LA LUCANIA, SANNIO E ABRUZZO: E' LA SARAGOLLA, da non confondere con una omonima varietà migliorata di frumento duro ottenuta da un incrocio e registrata nal 2004 dalla Società Produttori Sementi di Bologna. Inoltre non bisogna dimenticare che la germinabilità del frumento decade dopo pochi decenni, per quanto ideali siano le condizioni di conservazione.
TUTTO QUESTO PORTA A RICONOSCERE NELLA STORIA DEL PRESUNTO RITROVAMENTO DEL KHORASAN/KAMUT SOLO UNA FANTASIOSA INVENZIONE COMMERCIALE, ELABORATA PER STIMOLARE IL DESIDERIO DI QUALCOSA DI PURO, ANTICO ED ESOTICO.
E, a onor del vero, la stessa K.Int. ha preso le distanze salla leggenda che, peraltro, ormai non ha più bisogno di essere incoraggiata. 
Dai dati oggi disponibili, di fonte pubblica e privata,
TRA GLI ELEMENTI DI MAGGIORE CARATTERIZZAZIONE DEL KHORASAN CI SONO UN ELEVATO CONTENUTO PROTEICO, IN GENERALE SUPERIORE ALLA MEDIA DEI FRUMENTI DURI E TENERI, E BUONI VALORI DI BETA-CAROTENE E SELENIO;
per le altre componenti qualitative e nutrizionali non ci sono differenze sostanziali rispetto agli altri frumenti.
- GLUTINE: NON NE E' PRIVO NE POVERO :
BISOGNA, INFATTI, CHIARIRE CHE,
come ogni frumento, il Khorasan è inadatto per l’alimentazione dei celiaci, perché contiene glutine (e non ne è né privo né povero, come, poco responsabilmente, una certa comunicazione pubblicitaria afferma o lascia intendere) e ne contiene in misura superiore a quella dei frumenti teneri ed a numerose varietà di frumento duro.
_____________________________________________________
Kamut: glutine secco 15,5%, glutine/proteine 94,5%
Frumento duro: glutine secco 12,5%, glutine/proteine 87,5%
Farro dicocco: glutine secco 14%, glutine/proteine 79%
Frumento tenero: glutine secco 13,4%, glutine/proteine 80,6%
Farro spelta: glutine secco 17,1%, glutine/proteine 93%
-DETTO CIO', IL KHORASAN E' CERTAMENTE UN FRUMENTO RUSTICO, CON AMPIA ADATTABILITA' AMBIENTALE, 
eccellente per la pastificazione. Come ogni frumento che non è stato sottoposto a procedimenti di miglioramento genetico o ad una pressione selettiva troppo spinta, e proprio per questo motivo pare sia più facilmente digeribile dalle persone che soffrono di lievi allergie e intolleranze, comunque non riconducibili alla celiachia: ma questo è proprio ciò che si può dire dei farri e delle “antiche” varietà di frumento duro e tenero. Se la sua coltivazione è biologica (come permette la sua rusticità e come, per i propri prodotti, assicura il disciplinare del marchio Kamut), si può dire che senz’altro è un prodotto salutare, senza però scadere in esagerazioni né in forzature incoraggiate dalla moda e dal marketing del salutismo.
- COSTI ELEVATI, PER IL PORTAFOGLIO E PER IL PIANETA.
RESTANO ANCORA TRE ASPETTI CHE GETTANO UN'OMBRA SUL PRODOTTO A MARCHIO KAMUT (ma non sul Khorasan!):
1)E' IL MONOPOLIO COMMERCIALE IMPOSTO DALLA K.INT.
SU UN FRUMENTO TRADIZIONALE CHE, COME TALE, DOVREBBE INVECE ESSERE PATRIMONIO DI TUTTI, 
e più di chiunque altro delle comunità che nel tempo lo hanno conservato e tramandato;
2)E' IL COSTO ECCESSIVO DEL PRODOTTO FINITO (dall’80 al 200% in più di una pasta di comune grano duro biologico), poco giustificabile a parità di valori qualitativi e nutrizionali, dovuto al regime di monopolio, ai costi di trasporto, ai diritti di uso ed ai costi di propaganda, ma dovuto anche agli effetti di un mercato dell’eccellenza che trasforma il cibo in oggetto di lusso, di gratificazione e di distinzione, e che specula sul desiderio di rassicurazione e sul bisogno di salute;
3) E' LA PESANTE IMPRONTA ECOLOGICA LEGATA ALLO SPOSTAMENTO DI UN PRODOTTO PER LO PIU' COLTIVATO DALL'ALTRA PARTE DEL MONDO E' CHE ARRIVA SULLE NOSTRE TAVOLE ATTRAVERSO UNA FILIERA MOLTO LUNGA 
(migliaia di chilometri), e che, solo per questo fatto, non è compatibile con la filosofia della decrescita e con l’attenzione al consumo locale, fatto se possibile a “chilometro zero”.
(tratto dal sito_Disinformazione.it)


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PESTO DI PISTACCH







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Ingredienti:

 
75g pistacchi
50g anacardi
60g basilico
1 aglio
125ml olio evo
1/ c.no sale

Procedimento:



Ammollare 4h i pistacchi, sciacquare e buttare l’acqua. Frullare tutto.
Si conserva in frigo 1 settimana ben chiuso, o in freezer 6 mesi.


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LA SOLANINA



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LA SOLANINA

La solanina è un glicoalcaloide tossico presente nelle solanacee ed in particolare in PATATE POMODORI e MELANZANE.
L'ingestione di elevate quantità di solanina provoca alterazioni nervose (sonnolenza), emolisi ed irritazione della mucosa gastrica. Se assunta in dosi particolarmente elevate può addirittura risultare mortale.

Nelle patate la solanina si concentra soprattutto nelle foglie e nei fusti. Normalmente assente nei tuberi, inizia a formarsi non appena vengono esposti alla luce solare. Questo alcaloide rappresenta infatti un sistema di difesa della pianta di fronte alle avversità ambientali

La sua presenza è facilmente identificabile dall'aspetto della patata:

-nelle patate raccolte immature (vedi patate novelle);
-nelle patate che presentano una colorazione verde per effetto dell’esposizione alla luce solare o al freddo (attenti alle modalità di conservazione);
-nelle patate germogliate
-sapore  amarognolo
-in quelle surmature, cioè raggrinzite e appassite;
-nelle patate danneggiate dai fitofagi o aggredite dalle muffe.


In sostanza dovremmo mangiare solo patate raccolte a completa maturazione da non più di 5 mesi e conservate al fresco e al buio.
Ma se necessario,nonostante modeste concentrazioni di solanina non diano alcun problema di tossicità, è buona regola asportare le parti verdi od utilizzare la mano pesante durante la sbucciatura (l'alcaloide si concentra nelle porzioni superficiali). La cottura dell'alimento riduce sensibilmente la concentrazione del glicoalcaloide nella patata, tuttavia quando il tubero presenta diversi getti ed un aspetto deteriorato è meglio evitare il suo consumo.

Nei pomodori e nelle melanzane il contenuto in solanina è inversamente proporzionale al grado di maturazione. Mano a mano che il pomodoro acquista colore e la melanzana raggiunge le giuste dimensioni, la concentrazione di solanina diminuisce sempre più. Anche in questo caso la cottura contribuisce ad inattivare eventuali residui dell'alcaloide; lo stesso risultato si ottiene con la tecnica di salatura 


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VELLUTATA DI SPINACI AI PISTACCHI



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Ingredienti:

100g spinaci
½ avocado
¼ limone verde
30g coriandolo fresco (foglie e gambi)
40g pistacchi
1 c.no sale
500ml acqua calda o fredda secondo i gusti


Procedimento:
Frullare tutto con metà acqua poi aggiungere l’altra parte. Si conserva in frigo ben chiusa max 3gg


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CROSTINI CON SALSA DI AVOCADO





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Ingredienti: 


1 avocado ben maturo
2 cucchiaini di succo di limone
1 pizzico di peperoncino in polvere
1 pizzico di sale

Varianti: no peperoncino sì capperi e un goccio di latte soia,pepe. Oppure aggiungere dell’aglio, del pomodoro fresco o secco, del basilico. O anche della rucola evitando in questo caso il pepe.
N.B: Col caldo tenere in frigo per qualche ora prima di consumarla (sarà ancora più deliziosa!) e, per evitare l'ossidazione, cospargerla con del succo di limone e riporla in un contenitore con chiusura ermetica. Prima di servirla rimescolatela con cura per rivitalizzarla. Consumare in giornata.


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SALSA ROSA CRUDISTA




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Ingredienti:


2 tazze di noci
2 gambi di sedano
1 peperone rosso
1 scalogno
sale q.b.

Procedimento:


Frullare tutti gli ingredienti fino a ottenere una crema; la puoi usare per condire
le insalate o per farcire un involtino.

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CARPACCIO DI ZUCCHINE CON PESTO DI MENTA BASILICO E MANDORLE



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Ingredienti:


2 zucchine (non grosse e freschissime)
12 mandorle
15 foglie di basilico
15 foglie di menta
Mezzo limone
Olio extra vergine d’oliva
Sale

Procedimento:

Con l’aiuto di un pelapatate o una mandolina tagliare le zucchine a rondelle sottili. Metterle a marinare per  mezz’ora con il succo di limone, 2 cucchiai d’olio evo, 5 foglie di menta tritate, 5 foglie di basilico tritate e un pizzico di sale.
Intanto preparare il pesto frullando le foglie di basilico, le foglie di menta, le mandorle, un cucchiaio di zucchine marinate, un po di olio evo e sale. Risulterà un pesto bello cremoso.
Scolare bene le zucchine dalla marinatura (per evitare che si senta troppo il limone) e comporre il piatto disponendo le fettine a strati alternando ogni 2/3 strati di zucchine uno strato di pesto.



CRAUTI CRUDISTI



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Ingredienti:

1 cavolo cappuccio tritato finemente
1 cucchiaino sale marino


Procedimento:

Salare il cavolo cappuccio massaggiandolo con le mani Far riposare 10 minuti e rimassaggiare. Ripetere ancora fino a che inizia a rilasciare la sua acqua.
Disporre il cavolo in un vaso di vetro capiente pressandolo per non far entrare aria e finchè il liquido non sovrasta la verdura completamente.
Coprire il contenitore con un piatto e posizionarci sopra un peso.
Lasciar fermentare i crauti in un luogo fresco e asciutto da 3 a 14 giorni, a seconda del livello di acidità che si desidera ottenere.
Una volta pronti si possono conservare in frigorifero per diversi mesi.

Variante con poco o senza sale:
metà del cavolo viene tritato come sopra, l’altra metà viene centrifugata e si mescola tutto sia il succo che la polpa. In questo modo si aumenterà il liquido di fermentazione

Variante con altre verdure:
aggiungere altre verdure dure come carote rape broccoli tagliate a fettine

Variante con erbe aromatiche:
aggiungere anche erbe aromatiche, succo di limone, aglio, finocchietto


CARPACCIO DI ZUCCHINE TROMBETTA



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Ingredienti:


.500 grammi di zucchine trombetta (o zucchine piccole,freschissime,dal colore verde chiaro,no quelle invernali di colore scuro,acquose, piene di semi)
.3 limoni
.olio d'oliva extra vergine (dal gusto delicato se possibile come l'olio della Riviera Ligure) q.b.
.pepe nero macinato o pestato al momento q.b.
-sale q.b.
.aglio e prezzemolo o basilico o menta  (opzionali)


Procedimento:


Tagliate le zucchine molto piccole a scelta a fiammifero oppure usando una mandolina (rotonde oppure a nastro tagliandole per il lungo).
Versate il succo di due limoni e il resto degli ingredienti sulle zucchine, mescolate bene. Nel caso di zucchine generiche fate riposare almeno un'oretta in frigorifero.



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INSALATA DI CAROTE CETRIOLI E MENTA


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Ingredienti:

3 carote 
un cetriolo 
un mazzetto di menta 
mezzo spicchio di aglio 
mezzo limone non trattato 
olio extravergine d'oliva 
sale, pepe 

Procedimento:

Tritare le carote e sbucciare i cetrioli; passarli velocemente sotto l'acqua corrente, asciugarli, tagliarli prima a metà nel senso della lunghezza e poi a fettine sottili con una mandolina. Tritare 4 foglie di menta con l'aglio e una striscia di scorza di limone e cospargere il trito sulle verdure. Condire con un pizzico di sale, una macinata di pepe, un filo d'olio e un po' di succo di limone. Guarnire con spicchietti di limone.


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LO ZENZERO, PROPRIETA', USO INTERNO ED ESTERNO, COLTIVAZIONE




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Lo zenzero è una radice che proviene dall’Estremo Oriente ed è coltivata principalmente in Cina. In India è uno degli ingredienti principali che non manca mai in cucina.

E’ molto apprezzato in cucina come spezia e dall'industria alimentare come pregiato aromatizzante (con lo zenzero, ad esempio, si produce la bevanda conosciuta con il nome di ginger).
È una pianta perenne che può arrivare fino a due metri di altezza. Il fusto e le foglie sono di colore rossastro, mentre i fiori sono bianchi. Lo zenzero viene utilizzato fin dai tempi dell’Impero romano e fu assai ricercato da Marco Polo durante i suoi viaggi lungo la via della Seta. Anche se molti dicono che lo zenzero migliore sia quello proveniente dalla Cina e dall’India, attualmente il principale paese produttore è la Jamaica.
In commercio si trova in forma di radice fresca o essiccata, ridotta in polvere (meno saporito ma ugualmente efficace e si conserva a lungo)  o in forma di estratto.
Quello fresco si conserva in un sacchetto del pane chiuso poi in un sacchetto di plastica in frigorifero.
Si caratterizza per un sapore piccante ed un aroma penetrante, aspetti che lo rendono una radice molto particolare. Si raccomanda di consumarlo in porzioni ridotte, sempre con moderazione e accompagnato da altri alimenti. Offre vitamine, minerali, oli essenziali, antiossidanti, amminoacidi, tutti elementi che fanno bene alla salute del corpo. Per trarre beneficio da questa radice, è necessario ingerirla tramite infusi, succhi, frullati, insalate, dolci o stufati. Potete trovarlo fresco, in polvere, in tavolette, sotto forma di sciroppo o essiccato. Dovete tenere presente che provoca un aumento della temperatura corporea, quindi non ingeritelo se avete la febbre.


Uso interno

Lo zenzero fa molto bene in caso di disturbi all’intestino, ma fa bene allo stomaco e all’apparato digerente in generale, infatti stimola il pancreas e aumenta la produzione di enzimi che favoriscono la digestione, evitando effetti collaterali come l’acidità o la pesantezza. Inoltre, grazie alle sue proprietà antibatteriche, è efficace contro i problemi intestinali legati ad un’alterazione della flora.

Inoltre, è stato dimostrato che lo zenzero contrasta la nausea, solitamente accompagnata dalla voglia di vomitare, dovuta ai seguenti motivi:
· Malessere o mal di viaggio (o da movimento): per evitarlo, si consiglia di assumere zenzero tre ore prima di salire sull’aereo, sulla macchina o sulla nave, etc. Previene il malessere da movimento (chiamato cinetosi). In caso di viaggi lunghi, gli specialisti raccomandano di consumare zenzero mezz’ora prima del viaggio e di ingerirlo nuovamente durante il viaggio. Bere un infuso preparato con radice di zenzero essiccata (reperibile in qualsiasi negozio di prodotti naturali) è un’ottima idea; potete anche mescolare lo zenzero con la frutta.
· Trattamento di chemioterapia: i pazienti affetti da cancro consumano zenzero per ridurre il vomito dopo una sessione di chemioterapia. Bisogna specificare che non va consumato a stomaco vuoto.
· Gravidanza: le donne incinte possono ingerire zenzero per ridurre la nausea e il vomito nei primi mesi di gravidanza. Si prepara un infuso con mezzo cucchiaino di radice di zenzero essiccata in una tazza d’acqua, da bere varie volte al giorno. Si consiglia di non continuare con questo trattamento per più di due mesi consecutivi.
· Post operatorio: questa radice riduce gli effetti negativi di vari farmaci usati duranti gli interventi chirurgici. Bisogna ingerirlo un giorno prima dell’operazione, previa autorizzazione del medico.
Grazie alle sue proprietà antibatteriche, lo zenzero è ottimo anche per alleviare il fastidio legato alla presenza di ulcere; in particolare esiste una varietà che con le sue secrezioni altera i succhi gastrici. La radice di zenzero serve, inoltre, ad equilibrare la produzione di liquidi all’interno dello stomaco.

Lo zenzero è utile anche in caso di problemi che riguardano l’apparato respiratorio come l’influenza, la febbre o la congestione nasale. Preparate un infuso con un cucchiaino di radice di zenzero essiccata ogni bicchiere d’acqua, da bere diverse volte al giorno. Per aumentarne l’efficacia, aggiungete il succo di mezzo limone. Questo infuso è indicato per trattare la sinusite.


Uso esterno

IMPACCHI PER  ARTRITE ec.  (È migliore di cortisone e ibuprofene)

Portate ad ebollizione quattro litri di acqua, spegnete la fiamma e immergetevi la polpa di 100 g di zenzero grattugiato racchiusa in un sacchettino di garza per qualche minuto. Indossate dei guanti di gomma e immergete nell’acqua ben calda un panno di spugna o di cotone. Strizzatelo e applicatelo sulla parte interessata, cercando di sopportare per quanto possibile il calore. Coprite il panno caldo con un altro panno asciutto e ripetete l’operazione immergendo il panno nell’infuso bollente appena si intiepidisce. Continuate il trattamento finché la pelle non sia arrossata (circa 15-20 minuti). Ripetete questo procedimento ogni 6 ore
Precauzioni: non si devono applicare sulla testa, nelle donne incinte, in caso di tagli e ferite o infiammazioni, in caso di malattie polmonari, in caso di febbre alta e in qualsiasi tipo di lesione di traumatica.


Sindrome del tunnel carpale: potete fare degli impacchi di zenzero sulla zona interessata.
Mal di denti: con un infuso di zenzero potete alleviare il mal di denti, oppure potete masticare una fettina di questa radice.
Tra le tante proprietà dello zenzero ricordiamo anche quella di eliminare l’alito cattivo. Per risolvere questo problema, bisogna ricorrere ad una tecnica orientale che consiste nel mettere una fettina di zenzero in un po’ d’aceto per poi masticarla una volta terminato il pasto. Questo procedimento consente di aumentare la produzione di saliva, quindi è utile anche quando avete la bocca secca. Oppure sorseggiare acqua calda bollita per 10 minuti con zenzero fresco, un rimedio che favorisce la digestione e contrasta l’accumulo di tossine e la fermentazione batterica.  

OLIO ALLO ZENZERO: per massaggiare il corpo in caso di dolori ai muscoli, curvature anomale della spina dorsale, zone indurite e poco irrorate, mal d'orecchie, mal di testa, prurito al cuoio capelluto, forfora e caduta di capelli.
In caso di mal d'orecchie imbevete un batuffolo di cotone con qualche goccia di questo olio e mettetelo dentro all'orecchio, tenendo per un po' di tempo la testa inclinata da un lato in modo da far entrare l'olio in profondità.
Per la forfora fate una frizione la sera così che l'olio possa agire durante la notte e ripetere le applicazioni, per esempio due volte alla settimana.

Ingredienti:

- mezza tazza di succo di zenzero fresco
- mezza tazza di olio di semi di sesamo

Preparazione:

Grattugiate lo zenzero con una grattugia fina e strizzatelo con una garza per far uscire il succo. Mescolate il succo estratto con un'eguale quantità di olio di sesamo. Si può utilizzare anche lo zenzero secco (in tal caso un cucchiaino sarà sufficiente).


Altri benefici dello zenzero
L’olio essenziale di zenzero aumenta la temperatura corporea, è stimolante, antinausea, tonificante, antidolorifico, digestivo, antivirale.
·  Riduce i dolori mestruali nelle donne
·  Migliora il flusso sanguigno e previene le malattie cardiovascolari
·  È un antidepressivo naturale
·  Riduce i livelli di stress
·  Combatte l’invecchiamento precoce delle cellule
·  Allevia il fastidio dell’emicrania
·  Previene il carcinoma dell’ovaio e del colon-retto.

 A TAVOLA
 come condimento per le insalate con lo zenzero essiccato in polvere  oppure con lo zenzero fresco tritato. Un'idea in più è quella di  lasciare marinare lo zenzero nel succo di limone, in modo che i due  ingredienti si insaporiscano l'un l'altro per creare un condimento  davvero gustoso.

Tisana allo zenzero
per prevenire il raffreddore e i malanni di stagione. Far bollire un paio di minuti dei piccolissimi pezzetti di zenzero, coprire lasciar sobbollire ancora qualche minuto. Aspettare che la bevanda diventi tiepida e sorseggiare così com’è.
Condire le lenticchie e i legumi
Lo zenzero sia fresco che essiccato e macinato è un ottimo condimento per le lenticchie e per i legumi in generale, sia come condimento a fine cottura che per insaporire la preparazione durante la cottura. 
Insaporire zuppe e vellutate
Unite un pizzico di zenzero a fine cottura per insaporire le zuppe di verdure o di legumi, oppure il minestrone, e frullate un pezzetto di zenzero fresco o aggiungete un pizzico di zenzero in polvere nelle vostre vellutate.
Olio aromatizzato allo zenzero
Con lo zenzero fresco e l'olio extravergine d'oliva potrete preparare un ottimo olio aromatizzato allo zenzero adatto a condire i vostri piatti di verdure crude o cotte e di legumi ma anche per preparare salse sfiziose e per insaporire in modo diverso la classica maionese fatta in casa. Basta far macerare al buio per una settimana in olio alcuni pezzetti di zenzero oppure grattugiato. Agitare ogni giorno e filtrare se lo si ritiene opportuno. Anche il dosaggio va a gusto personale.
Frullati e centrifugati
Un buon modo per iniziare la giornata:  un frullato o un centrifugato fatto in casa a base di frutta e/o di verdura fresca. Ai vostri centrifugati e frullati potrete aggiungere un pezzetto di zenzero fresco o un pizzico di zenzero in polvere. Ad esempio potreste preparare un bel centrifugato di zenzero e carote.

COLTIVAZIONE
E’una pianta che non richiede cure particolari ma solo qualche piccolo accorgimento per la sua coltivazione. E’ importante che la temperatura non scenda mai sotto i 15 gradi e che la pianta abbia a disposizione sole filtrato, calore, terreno ricco e umidità, a patto però che nel vaso non si creino ristagni d’acqua.
Usare radici o pezzi di esse possibilmente biologiche  con almeno due germogli.
Il momento giusto per iniziare a coltivare lo zenzero va dalla fine dell’inverno fino all’inizio dell’estate.
Usare un vaso abbastanza grande e profondo in quanto le radici richiedono spazio e riempirlo di terriccio argilloso-sabbioso ben drenato
Interrare i rizomi di zenzero a qualche centimetro dalla superficie del terriccio con i germogli di crescita verso l’alto. Un vaso di 35-40 cm di diametro può ospitare fino a tre piante, tutte debitamente distanziate di circa 15-20 centimetri l’una dall’altra;
Annaffiate con una certa regolarità, almeno una volta al giorno e preferibilmente di sera cercando di evitare però i ristagni d’acqua.
Raccogliere lo zenzero dopo circa cinque-sei mesi dall’avvio della coltivazione anche se il periodo migliore per la raccolta sarà quello in cui noterete che le foglie della pianta sono ormai secche. In ogni caso, una volta che la pianta è fiorita, eliminate steli e fiori in modo da non sottrarre nutrimento al rizoma;

Durante la bella stagione mantenere lo zenzero in vaso sul balcone e poi  in casa al caldo durante i mesi invernaliOppure riparando le piantine in vaso dalle gelate con del tessuto non tessuto


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